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Enrico il Navigatore e la scuola di Sagrès, ovvero la nascita della navigazione moderna

Enrico il Navigatore studiò il mare, la meteorologia, consultò carte e promosse la costruzione di nuove navi fino a fondare una vera e propria scuola a Sagres, nel 1416, dove riunì geografi, matematici e cartografi per insegnare l’arte della navigazione. Creò un vero e proprio circolo dove poter apprendere la difficile arte dell’andare per mare utilizzando tutte le conoscenze e gli strumenti dell’epoca: qui si imparava a navigare con le stelle,  ad usare l’astrolabio e la bussola per fissare la posizione della nave sulle carte. Un vero corso di navigazione strutturato in cui si svisceravano anche i problemi che si potevano incontrare durante un viaggio per mare: condizioni meteorologiche avverse, correnti, mancanza di approvvigionamenti. I suoi capitani iniziarono a mettere in pratica gli insegnamenti ed è di quei tempi l'introduzione dell'usanza di tenere il diario di bordo per semplificare la navigazione e avere sempre dei riferimenti per poter poi ritornare.

Enrico colonizzò Madera, che era inabitata e che divenne la base per la scoperta delle Azzorre. Raccontano che nel 1431 Enrico ordinò al navigatore Goncalo Velho Cabral di veleggiare nella direzione del calar del sole fino a che non avesse incontrato un’isola. Infatti Enrico era a conoscenza della mappa catalana che riportava la presenza di un arcipelago nell’oceano al largo del Portogallo. Altri invece sostengono che le isole siano state trovate per caso durante una spedizione verso la costa africana, ipotesi improbabile dal momento che venti e correnti non spingono in quella direzione. Nel 1431 Cabral scoprì una serie di rocce vulcaniche che affioravano dal mare e le chiamò Formiche. Queste erano soltanto a 25 miglia di distanza dalla prima isola delle Azzorre in seguito scoperta, ma forse le cattive condizioni atmosferiche ne impedirono l’avvistamento. L’anno seguente Enrico mandò di nuovo Goncalo a esplorare l’area e questa volta, il 15 agosto 1432, festa di Maria, Cabral scoprì l’isola che chiamò appunto Santa Maria. I cronisti dell’epoca parlano di una terra lussureggiante, con foreste, ruscelli, uccelli e di falchi che volteggiavano sui marinai. Da qui il nome dato all’arcipelago, che deriva da açor, falco, in portoghese, e che ancora oggi è il simbolo delle Azzorre . Il primo documento ufficiale che parla delle Azzorre è una lettera del 1439 scritta dal re Alfonso V del Portogallo in cui si parla di sette isole e dell’ordine di colonizzarle.

São Miguel fu scoperta per seconda, poi fu la volta di Terceira. Subito dopo fu esplorato tutto il gruppo centrale. Solo nel 1452, con lo sbarco sulle due isole più a ovest, Flores e Corvo, si concluse la scoperta dell’arcipelago e dell’estremo lembo occidentale d’Europa.

Colonizzazione, un miscuglio di razze

Santa Maria e Sao Miguel furono le prime isole ad essere abitate, si insediarono famiglie provenienti dal sud  del Portogallo  e da Madeira e subito dopo ebrei, arabi e schiavi provenienti dall’Africa. A metà del ‘400 anche Terceira fu abitata da famiglie provenienti dal nord del Portogallo e dai Fiamminghi, arrivati qui perchè la sorella di Enrico il navigatore aveva sposato un fiammingo. Fu così che Terceira fu donata al fiammingo  Jacome de Bruges, mentre a Joz de Ultra andarono in dono Faial e Pico,  infine Wilhelm van der Haagen, ribattezzato poi Guilherme da Silveira , governò S.Jorge, Flores e Corvo. In seguito giunsero alle Azzorre anche italiani, spagnoli, francesi, scozzesi, inglesi, tedeschi e nordamericani. Grazie a tutte queste diverse culture la popolazione delle isole nel corso dei secoli ha dato origine ad un mix unico di caratteri e tradizioni.

Anche dal punto di vista religioso l'arcipelago ha avuto una significativa evoluzione. Nel 1534 il Papa Paolo III istituì un vescovado presso Angra, sull’isola di Terceira, ed iniziò anche ad esserci una presenza molto massiccia di Gesuiti che istituirono una vera e propria scuola.

Periodo Spagnolo, una breve occupazione

Nel 1580 Filippo II, re di Spagna, conquista il Portogallo ed unifica i due regni. In questo periodo le isole, che si trovano sulla rotta commerciale per il Brasile e le Indie, importanti per la loro posizione strategica, diventano tappa dei galeoni delle potenze europee. Le navi ricche di tesori erano ambite prede per i pirati francesi, inglesi ed arabi che scorrazzavano per l'arcipelago imponendo pesanti sacrifici anche alla popolazione. Sono di questo periodo le costruzioni fortificate, che ancora oggi si vedono su tutte le isole, edificate per contrastare gli assalti. La dominazione spagnola dura quasi un secolo con molte difficoltà e lotte da parte dei nobili Portoghesi sino a quando, nel 1642,  la Spagna abbandona le Azzorre, anche se soltanto nel 1668 viene proclamata la Restaurazione dei Portoghesi.

 Il ritorno dei Portoghesi e l'autonomia, una storia liberale

Con la Restaurazione, i proprietari riottennero i loro diritti, ma nel  1766, il Marchese de Pombal, emissario di Lisbona, esautora i feudatari delle isole ed istituisce un governatorato ad Angra che controlla tutto l'arcipelago. Pochi anni dopo, nel Febbraio 1771, le Azzorre diventano una provincia Portoghese con alcune prerogative di autonomia. Inizia così un periodo di grande fermento commerciale in cui l'esportazione di arance e vino in Europa e la caccia alla balena diventano parte integrante dell'economia. A metà dell’800 fu introdotta una nuova ripartizione amministrativa, si riconobbero 3 regioni autonome (Ponta Delgada, Angra e Horta) ognuna con  un Governatore. Nel Marzo 1895, furono istituiti i Consigli generali delle tre regioni, che sopravvissero fino alla rivoluzione dei garofani, che il 25 Aprile 1974 segnò la fine della lunga dittatura di Salazar. A quell'epoca il movimento di separazione delle Azzorre tentò di staccarsi dal Portogallo, ma, dopo una serie di incertezze, prevalse l'idea di restare col Portogallo anche in considerazione delle assicurazioni avute riguardo al grado di autonomia dallo stato centrale.

La costituzione del 1976 crea la Regione Autonoma delle Azzorre e di Madeira ed istituzionalizza un governo regionale autonomo e un'assemblea regionale eletta con il sistema proporzionale sotto la guida di un primo ministro.

Nel 1986 il Portogallo e le Azzorre entrano a fare parte della Comunità Europea.

Nel XX secolo, un ponte tra due continenti

La posizione delle Azzorre, in pieno Oceano Atlantico,  è sempre stata di importanza strategica: durante la Prima Guerra Mondiale il governo portoghese autorizza gli americani ad utilizzare le Azzorre come basi.  Nel  1943 Roosvelt a chiede a  Salazar di mettere a disposizione degli alleati delle aree militari sulle Azzorre nell'ambito dell'alleanza anglo-portoghese. Il permesso fu accordato solo dopo che gli Stati Uniti si impegnarono a rispettare l'egemonia del Portogallo sulle colonie, gli Americani furono così autorizzati a utilizzare le Azzorre per scopi militari. Sull'isola di Terceira fu costruito un aeroporto per ostacolare le offensive dei sottomarini tedeschi e proteggere le navi che, dai porti americani, si dirigevano verso l’Europa. Salazar nel 1962 non rinnovò più l'accordo con gli americani poichè il governo Kennedy,  appoggiava le lotte di liberazione delle colonie portoghesi, ma non chiese agli americani di lasciare le Azzorre e l'aeroporto continuò ad essere base degli aerei americani. Nel 2003 a Terceira, nella base Americana ancora aperta, si sono riuniti G.Bush, T.Blair e JM Aznar per discutere della guerra Irakena.